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Con l’arrivo del nuovo anno, molti pensionati si chiedono: quanto aumento pensione 2026? Secondo le ultime stime, l’inflazione acquisita per il 2025 è dell’1,7%. Questo valore sarà usato, appunto, per la rivalutazione delle pensioni.
Dunque, le pensioni più basse avranno un aumento completo, mentre quelle più alte, invece, riceveranno solo un adeguamento parziale, in base agli scaglioni stabiliti. Comunque, è importante sapere che:
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- chi prende una pensione bassa vedrà un incremento pieno;
- chi ha una pensione più alta otterrà un aumento ridotto, secondo le fasce già previste.
Tra l’altro, questo meccanismo serve proprio per rendere gli aumenti più giusti. Infatti, così chi ha di meno riceve un aiuto maggiore. Tra altro Se volete restare sempre aggiornati vi invitiamo ad iscrivervi al nostro canale Whatsapp e al canale Telegram.
In conclusione, vediamo quindi come sarà l’aumento, chi ne avrà beneficio e quali saranno gli importi previsti per il 2026.
Aumento pensioni 2026 perequazione
Con il 2026 ormai vicino, molti pensionati si domandano: “Di quanto salirà la pensione?”.
Il meccanismo della perequazione automatica serve, infatti, a fare in modo che gli assegni restino, per quanto possibile, vicini al loro valore reale, cioè al potere d’acquisto, seguendo l’andamento dei prezzi e quindi dell’inflazione.
Le ultime stime parlano, appunto, di un aumento medio dell’1,7% per il 2026. Comunque, la cifra non sarà uguale per tutti, perché cambierà in base all’importo della pensione. In questo approfondimento si spiegano le regole, le fasce, le previsioni e anche cosa potrebbe cambiare.
La perequazione automatica è, dunque, il sistema che aggiorna le pensioni ogni anno secondo i prezzi al consumo. In questo modo si cerca di evitare che i pensionati perdano potere d’acquisto.
Ogni anno viene stabilita una percentuale, chiamata tasso di rivalutazione, che non è uguale per tutti, ma varia a seconda delle fasce:

- chi ha pensioni basse riceve l’aumento pieno;
- chi ha pensioni più alte riceve invece aumenti più piccoli.
Aumento pensione 2026 tabelle
Secondo le previsioni, l’aumento delle pensioni lorde sarà compreso tra 1,6% e 1,8%, in base al tasso definitivo di inflazione che verrà accertato.
Inoltre, la rivalutazione non sarà uguale per tutti, perché viene applicato un meccanismo a fasce progressive.
Ecco dunque una stima di quanto potrebbero crescere le pensioni lorde, con una rivalutazione all’1,6% oppure all’1,8%:
| Importo lordo pensione | Aumento stimato 1,6 % | Aumento stimato 1,8 % |
|---|---|---|
| 800 € | +12,80 € | +14,40 € |
| 1.000 € | +16,00 € | +18,00 € |
| 1.200 € | +19,20 € | +21,60 € |
| 1.400 € | +22,40 € | +25,20 € |
| 1.600 € | +25,60 € | +28,80 € |
| 1.800 € | +28,80 € | +32,40 € |
| 2.000 € | +32,00 € | +36,00 € |
| 2.200 € | +35,20 € | +39,60 € |
| 2.400 € | +38,40 € | +43,20 € |
| 2.600 € | +41,60 € (circa) | +46,80 € (circa) |
| 2.800 € | +44,80 € | +50,40 € |
| 3.000 € | +48,00 € | +54,00 € |
Secondo le regole attuali, la rivalutazione delle pensioni cambia in base all’importo.
Infatti, ci sono tre fasce:
- Fino a 4 volte il trattamento minimo, cioè circa 2.413,60 €, la pensione viene rivalutata al 100% del tasso (quindi tra 1,6% e 1,8%).
- Tra 4 e 5 volte il minimo, cioè da 2.413,60 € a circa 3.017 €, la rivalutazione è al 90% del tasso (quindi tra 1,44% e 1,62%).
- Oltre 5 volte il minimo, cioè più di 3.017 €, la rivalutazione è al 75% del tasso (quindi tra 1,2% e 1,35%).
Aumento pensioni minime 2026
Per il 2026 è previsto un aumento straordinario delle pensioni minime, ma sarà più basso rispetto al 2,2% applicato negli ultimi anni. Infatti, l’aumento stimato sarà di circa 1,5%.
La parola “straordinario”, in questo caso, significa un adeguamento aggiuntivo oltre alla rivalutazione normale (perequazione), anche se più limitato rispetto al passato.
Le ultime stime parlano di una rivalutazione generale delle pensioni (non solo quelle minime) di circa 1,7% nel 2026 per gli assegni fino a 4 volte il minimo, mentre per le pensioni più alte l’aumento sarà minore, cioè intorno al 90-75% del valore pieno.
Dunque, se davvero l’aumento straordinario delle pensioni minime sarà dell’1,5%, chi prende un assegno vicino al minimo (oggi circa 514-530 € lordi al mese, a seconda delle regole in vigore) riceverà solo un piccolo incremento.
Ad esempio:
- Se la pensione minima è di 520 €, l’aumento del 1,5% significa circa +7,80 € lordi al mese.
- Se la pensione minima è di 550 €, l’incremento sarà di circa +8,25 € lordi al mese.
Aumento pensioni invalidità 2026
La pensione di invalidità civile, che oggi è di 333,33 €, potrebbe salire a 336,66 € con l’aumento previsto nel 2026.
Lo stesso articolo spiega che:
- il trattamento minimo delle pensioni passerebbe da 598,61 € a 604,60 €
- l’assegno sociale aumenterebbe da 534,41 € a 539,75 €
Per il 2026 è previsto un tasso di rivalutazione generale del sistema pensionistico compreso tra 1,6% e 1,8%.
Applicando questo aumento anche alle pensioni di invalidità, si ottengono appunto gli importi appena indicati.

Inoltre, è previsto un cambiamento nella cosiddetta rivalutazione straordinaria: infatti, per le pensioni minime e per altre prestazioni assistenziali simili, l’aliquota scenderebbe dal 2,2% all’1,5%. Questo, comunque, potrebbe avere un effetto anche sugli importi netti delle pensioni di invalidità.
Aumento pensioni 2026 Irpef
Nel 2026 il governo vuole cambiare l’Irpef sul netto della pensione. Si pensa infatti di ridurre l’aliquota del secondo scaglione: oggi è al 35%, ma potrebbe scendere al 33%. Questo scaglione riguarda chi guadagna tra 28.000 e 50.000 euro, o anche fino a 60.000 euro.
Dunque, chi ha una pensione media o alta pagherebbe meno tasse su quella parte di reddito e avrebbe così un netto più alto.
Le simulazioni dicono, tra l’altro, che:
- con una pensione lorda di 60.000 euro, si potrebbe avere un guadagno annuo di 640 euro, cioè circa 55 euro netti al mese;
- con una pensione di 40.000 euro, il risparmio sarebbe di circa 240 euro all’anno, cioè circa 20 euro al mese.
Per chi ha pensioni più basse, il vantaggio sarà più piccolo, perché appunto si paga meno Irpef solo nella parte che cade nel secondo scaglione.
Comunque, anche con la rivalutazione (perequazione) stimata all’1,7%, gli aumenti lordi non saranno molto grandi per la maggior parte delle pensioni. Infatti, chi ha pensioni più alte non vedrà un grande incremento, perché la perequazione non è piena:
- al 100% fino a un certo livello,
- al 90% oltre,
- e al 75% per la parte più alta.
Aumento pensione sociale 2026
L’assegno sociale è un aiuto economico assistenziale, cioè non legato ai contributi versati, che viene dato a chi ha almeno 67 anni e ha redditi molto bassi o addirittura nulli.
Nel 2025 l’importo è di 538,68 € al mese. Questo valore potrebbe aumentare e arrivare tra 547,29 € e 548,37 € al mese, grazie alla rivalutazione che si stima tra l’1,6 % e l’1,8 %.
Le previsioni tengono conto del fatto che la rivalutazione straordinaria per le pensioni minime e le prestazioni assistenziali, che fino a ora era al 2,2 %, dal 2026 potrebbe scendere all’1,5 %.
Dunque, applicando la rivalutazione standard dell’1,7 % più quella straordinaria dell’1,5 %, l’importo dell’assegno sociale potrebbe arrivare a circa 622,86 € al mese, almeno negli scenari più ottimistici.
Aumento pensione gennaio 2026
Le previsioni più affidabili parlano di una rivalutazione del 1,7 % delle pensioni nel 2025, per adeguarle all’inflazione. Questo aumento riguarda soprattutto la parte della pensione che si trova nelle fasce più basse.
Infatti, secondo le simulazioni e le ipotesi che circolano, la rivalutazione dovrebbe funzionare così:
- Fino a 4 volte il minimo INPS → aumento del 100 % del tasso stimato (cioè, se il tasso è 1,7 %, si applica tutto l’1,7 %).
- Tra 4 e 5 volte il minimo → aumento pari al 90 % del tasso stimato (dunque, se il tasso è 1,7 %, diventa circa 1,53 %).
- Oltre 5 volte il minimo → aumento pari al 75 % del tasso stimato (in pratica, se il tasso è 1,7 %, diventa circa 1,275 %).
Ad esempio, se la tua pensione è di 3.000 €, la parte fino a 2.413,60 € (che corrisponde a 4 volte il minimo attuale stimato) riceverà l’aumento completo del tasso previsto.
